Centoquaranta progetti, tra tavole originali e maquette, per indagare l’universo creativo di uno dei grandi dell’architettura del nostro tempo. Santiago Calatrava in mostra ai Musei Vaticani
Sono sfide ardite e coraggiose quelle che Santiago Calatrava pone alle leggi della fisica. Sognando architetture che si alzano con elegante leggerezza, sublimi equilibri spaziali che incidono il paesaggio con l’apparente semplicità del tratto lasciato con la punta della matita su un foglio. Rivelandosi invece ponti, chiese e palazzi; catalogo che testimonia una duttilità creativa difficilmente eguagliabile. Raccontato da questi giorni e fino al prossimo febbraio in una mostra unica.
La cornice è quella del Braccio di Carlo Magno ai Musei Vaticani, location che conferma lo stretto legame tra la Santa Sede e l’artistar. Nominato nel 2011 da Benedetto XVI membro del Pontificio Consiglio per la Cultura. Centoquaranta i progetti che documentano una carriera lunga più di trent’anni, con particolare attenzione all’impegno di Calatrava nell’ideazione di nuovi luoghi di culto: tema difficile da affrontare, che pone quesiti decisivi nella sintesi tra passato e futuro.
L’architetto spagnolo risolve la questione con spettacolare gusto per il sincretismo culturale: lo dimostra, nel sito di Ground Zero a New York, modulando l’esempio della Santa Sofia di Istanbul nella sua chiesa greco-ortodossa si St. Nicholas; lo ribasdisce, ancora nella Grande Mela, con l’avveniristico progetto per la cattedrale di St. John the Divine, ma anche – questa volta in California – nel raccoglimento della Los Angeles Chapel, giocata su un rapporto di magnifico equilibrio con l’elemento naturale.
Non c’è soluzione di continuità nella prassi progettuale di Calatrava. I suoi orizzonti eclettici visuali spaziano a tutto tondo: ecco esposti in Vaticano, dunque, insieme a tavole e modellini, anche sculture e acquarelli; segni e disegni che evocano le forme poi tradotte nel linguaggio dell’architettura, ma che sono al tempo stesso originali e univoche valvole di sfogo per una dirompente e prorompente urgenza creativa.
[nella foto: Rome, Università Degli Studi di Roma Tor Vergata, 2005-
Modello del Palasport (scala 1:250) – Legno, plexiglas, polystyrene, metallo, cm 194 x 154 x 76. Proprietà Studio Calatrava © Santiago Calatrava]