Torino: un Mozart a misura di bambino

10 Gennaio 2014


Si tratta in fondo di una favola. Intrisa di magia, popolata di personaggi insieme buffi e misteriosi; tra maghi e fate, selve incantate e spettacolari artifici: ne Il flauto magico  è la fantasia a trionfare in modo assoluto. Ci sta dunque che l’opera, pur nella sua articolata ricchezza concettuale e nelle sublimi costruzioni melodiche elaborate dal genio di Mozart, si presti ad essere adattata per un pubblico non convenzionale. Decisamente a proprio agio quando si tratta di sognare e giocare.

Operazione importante quella condotta dal Teatro Regio di Torino, che apre le proprie porte ai più piccoli. Affiancando nel proprio cartellone la tradizionale versione del classico mozartiano (in programma da venerdì 10 gennaio) ad un’edizione appositamente studiata per alfabetizzare al linguaggio della lirica le nuove generazioni. Semplificando i passaggi potenzialmente più ostici, senza tuttavia sminuire la carica empatica di un capolavoro senza tempo.

 

Stesso cast, medesime le scene e i costumi realizzati per un allestimento prodotto dal Teatro Massimo di Palermo. La versione de Il flauto magico  per “piccoli” – in calendario il 15 e 17 gennaio – differisce da quella per “grandi” solo per l’accurato lavoro di adattamento firmato da Vittorio Sabadin, che cuce l’opera addosso a un pubblico mai così speciale. Ed esigente. Lo fa enfatizzando gli scambi più frizzanti, accentuando la caratterizzazione dei personaggi più estrosi e avvincenti. Dimostrando la vitalità e la brillantezza di un genere che sa conciliare la sua anima colta con quella popolare.

Non Flauto  tradizionale, dunque. Nemmeno per quanto concerne la sua messa in scena canonica: la regia di Roberto Andò si libera di una prassi sedimentata nel corso degli anni, andando a recuperare un taglio il più possibile affine alla rappresentazione originale dell’opera. Calcando il gusto orientalista di un Mozart che gioca in modo marcato sull’ambientazione egiziana della trama, eleggendo il bacino del Mediterraneo a mitico ed esotico luogo di leggende mozzafiato.   

[nella foto: Teatro Regio – Orchestra e Coro © Di Nozzi]