Trecento galleristi di cui venti italiani, un pubblico atteso di oltre 70mila persone. Torna a Maastricht TEFAF, tra le più importanti fiere d’arte al mondo. Punto di riferimento per l’antico e il moderno, che guarda però sempre di più al design
Nasce come evento legato in modo privilegiato all’arte antiquaria e a quella moderna, per il cui mercato resta punto di riferimento imprescindibile a livello internazionale. Ma nel corso degli anni sa rinnovarsi e rimodularsi, aprendo al contemporaneo e al design, offrendo sempre più spazio alla fotografia: in scena a Maastricht, dal 14 al 23 marzo, TEFAF. Tra le fiere d’arte più importanti al mondo, forte di quasi trecento espositori in arrivo da venti diverse nazioni.
Sono ogni anno oltre 70mila i visitatori di un appuntamento che permette di incontrare i più rinomati antiquari del Vecchio Continente, presenti in fiera con opere degne dei più ricchi musei. Standard di rigore assoluto quelli imposti da TEFAF, con uno speciale comitato di trenta esperti che passa in rassegna tutti i pezzi proposti dai diversi espositori: permettendosi di “bocciare” e dunque escludere quelli che non ritiene in linea con il livello, altissimo, della fiera.
Una sorte che, naturalmente, non toccherà ad alcuni tra i tesori più spettacolari tra quelli annunciati. Come il preziosissimo mandala dell’XI secolo presentato dalla galleria londinese Rossi & Rossi; o come il Printemps à Veneux dell’impressionista Alfred Sisley, proposto da un altro gallerista britannico: Richard Green. Non mancano, è chiaro, gli espositori italiani: sono venti, quattro in più dell’edizione 2013.
Il taglio rigorosissimo, quasi “scientifico” di TEFAF, si rispecchia nel programma di incontri, talk e meeting che fanno da corollario alla fiera vera e propria. Partendo da quello, condotto da un’autorità del settore come Ian Phillips, che indaga il design del Novecento; e arrivando all’attesa giornata di studi e riflessioni sul mercato dell’arte in senso lato. Con la comunicazione dell’autorevole rapporto che la fiera commissiona ogni anno, fotografando la complessittà della scena internazionale.