Successi inattesi al Festival di Cannes: è il turco Nuri Bilge Ceylan a vincere la Palma d’Oro. Miglior attrice l’immensa Julianne Moore, Grand Prix a “Le Meraviglie” dell’italiana Alice Rohrwacher
A gran sorpresa, dopo la vittoria del premio Fipresci, il turco Nuri Bilge Ceylan, regista del dramma da camera cechoviano Winter Sleep , si aggiudica anche la Palma d’oro del 67esimo Festival di Cannes. Realizzando una doppietta decisamente inattesa. Ma non è questo l’unico motivo di stupore che riserva una giuria quanto mai imprevedibile.
Piacevolissima, per l’Italia, un’altra assegnazione data alla vigilia per difficile: il Grand Prix va infatti alla nostra Alice Rorhwacher per Le Meraviglie , confermando così dopo i riconoscimenti ottenuti da Paolo Sorrentino l’ottimo stato di salute del cinema nostrano. Premio alla regia per Bennet Miller con Foxcatcher . Miglior sceneggiatura per Zvyagintsev, il russo dal nome impronunciabile che ha portato in concorso il suggestivo titolo Leviathan.
Migliore attrice la magnifica Julianne Moore, protagonista del pur deludente Maps to the Stars di David Cronenberg. Il miglior interprete maschile è invece Timothy Spall, all’ennesima collaborazione con Mike Leigh. Dolan si conferma come giovane nuova leva di registi da tenere sottocchio e vince pari merito con l’eterno Godard il Premio della Giuria.
Una premiazione che non ha tenuto in considerazione i film francesi, nonostante fossero molti, e dove la grande esclusa è quella che fino all’ultimo sembrava invece essere la grande favorita: la giapponese Naomi Kawase con Still the Water . I premi, a onor del vero, appaiono nella stragrande maggioranza ampiamente meritati: la giuria ha fatto un lavoro eccellente.
Federica Polidoro per www.artribune.com