In apertura l’omaggio a Claudio Abbado, in chiusura il saluto ad Arnaldo Pomodoro, ma e Jannis Kounellis secondo Ermanno Olmi. A Milano il Festival del Cinema d’Arte svela i tesori di una scena di grande vitalità
Si è aperta nel ricordo di un grande amico della città l’edizione 2014 del Festival del Cinema d’Arte, in programma dal 3 al 7 giugno a Milano, nella corte di Palazzo Reale. Cinquanta i giovanissimi orchestrali della Civica Scuola di Musica che si sono esibiti nel nome di Claudio Abbado, certificando il ruolo di mentore che la grande bacchetta ha avuto nei confronti delle giovani generazioni. Introducendo così nel migliore dei modi il film che ha inaugurato la rassegna.
Buio in sala, anzi, buio in piazza e via alla proiezione di L’altra voce della musica il documentario che ha visto Francesco Merini e Helmut Failoni raccontare l’impegno di Abbado in favore dei ragazzi disagiati del Venezuela; strappati dalle misere condizioni in cui versa chi è costretto a vivere nelle favelas proprio grazie alla musica. E al progetto di costituire orchestre giovanili nelle aree più povere del Paese, offrendo così occasione di riscatto sociale e prospettive occupazionali.
Dopo la presentazione dello Speciale Mimmo Rotella , documentario firmato da Didi Gnocchi e realizzato con la collaborazione di Sky Arte HD, il festival entra nel vivo con la giornata di mercoledì 4 giugno. In cartellone la prima serie di corti e film che si contendono la conquista dei due premi in palio: quello riservato ai titoli che affrontano la narrazione di movimenti ed esperienze artistiche; e poi Artlab , vetrina offerta a progetti sperimentali di film d’artista.
Si passa così dal surrealismo di Zugzwang , che vede la regista Yolanda Perez Centeno usare gli scacchi come metafora della vita, e si arriva al sublime Labyrinthus di Mimmo Paladino; passando per la prima nazionale di April in Paris , ultimo capolavoro di Giga Chckheidze. La kermesse si chiude sabato 7 giugno con la proclamazione dei vincitori, ma anche con la serata omaggio ad Arnaldo Pomodoro e alla sua Fondazione: tra i film in visione anche l’Atto Unico con cui Ermanno Olmi racconta l’universo di Jannis Kounellis (nella foto).