Un festival di musica elettronica, in calendario dal 26 al 28 giugno. E una mostra di arte contemporanea, che indaga la relazione tra suono e immagine: programma intrigante, a Foligno, per Dancity.
Il contesto è quello dell’Umbria. Terra di tradizioni secolari, di un patrimonio storico e culturale che guarda al Medioevo e al Rinascimento; regione che si scopre – non da oggi: basti pensare alla fortuna del Festival di Spoleto – piattaforma dove sperimentare linguaggi nuovi. Come nel caso di Dancity : in scaletta nel week-end che va dal 26 al 28 giugno una nuova edizione della rassegna che porta, a Foligno, alcuni tra i più interessanti progetti di musica elettronica del momento.
Una ventina i live set ospitati in diverse location della città, dalla centrale Piazza del Duomo all’Auditorium San Domenico: in scena artisti di fama già consolidata (come i francesi Caribou o Neneh Cherry, che presenta il suo nuovo progetto musicale), ma anche giovani leve. Come Jessy Lanza, intrigante con il suo sensuale elettro-pop; o l’americano Flying Lotus, originalissimo nel mescolare techno e hip-hop.
Un evento all’insegna della contaminazione Dancity : lo conferma la performance dei Ninos du Brasil, band crossover dell’artista Nico Vascellari; lo ribadisce la mostra accolta già da questi giorni nella cornice dello storico Palazzo Trinci, oggi sede del Museo della Città. Oltre venti gli artisti, in arrivo da tutto il mondo, chiamati a dare la propria interpretazione visuale del concetto di suono; aprendo inediti e fascinosi scenari.
Diverse le installazioni sonore: da quella empatica di Alice Schivardi, che popola di sussurri il camminamento un tempo percorso dai condannati a morte, fino a quella che vede Bernardo Vercelli spostarsi tra atmosfere glitch e field recording. Richiama i carillon che pendono sulle colle dei neonati l’elegante struttura mobile di Angela Zurlo, mentre Ruth Proctor (nella foto) gioca con i cliché dei localismi culturali, riletti con efficacia grazie a installazioni e performance di sapore pop.