Diciannove ceramiche di Bertozzi & Casoni a Palazzo Te: uno dei tesori architettonici del Rinascimento apre nuovamente le proprie porte al contemporaneo. Per una riflessione, cruda ma elegantissima, sulle distrofie del rapporto tra uomo e ambiente
Un orso polare digrigna le fauci, il suo urlo feroce si alza da un frammento di pack verso ciò che rimane di una spedizione nelle lande dell’estremo Nord: è fin troppo chiaro che fine abbiano fatto gli sventurati esploratori, di cui non restano perse nel bianco che poche cose. Uno scenario inquietante – mai come in questo caso… agghiacciante! – ricreato in un contesto che per contrasto ne amplifica il pathos. La Sala dei Cavalli di Palazzo Te.
Un luogo da sogno, trasformato in bizzarra wunderkammer contemporanea da Bertozzi & Casoni: l’immaginario poliedrico e visionario di una delle coppie di artisti italiani più apprezzate sulla scena internazionale irrompe fino al 20 agosto nelle stanze della dimora storica mantovana. Per una mostra eccentrica, fuori dagli schemi, provocatoria nel dialogo che propone tra le meravigliose decorazioni rinascimentali del palazzo e le articolate sculture del duo.
Diciannove autentici capolavori, prova di incredibile perizia plastica e straordinaria sensibilità concettuale: Bertozzi & Casoni trattano ceramica e maiolica riducendo la materia a una duttilità impressionante, arrivando ad una sintesi formale che sa unire la manualità propria della grande tradizione faentina ad una riflessione non banale sui grandi temi della contemporaneità. Su tutti quello, nella mostra di Mantova, quello del rapporto tra uomo e ambiente.
Si inserisce nella grande tradizione della scultura novecentesca italiana, quella che spazia da Alik Cavaliere a Silverio Riva, ma sceglie il linguaggio del sarcasmo l’indagine proposta da Bertozzi & Casoni: che in Scegli il Paradiso costringono un’elegantissima Madonna in maiolica a spianare i giori di un prato; e che in Pout purri eleggono un bidone per rifiuti tossici a plinto su cui ergere la statua di un cerbiatto in stile disneyano, ingenuamente accoccolato ai margini dell’orrore.