Una ruota imponente, ottenuta incastrando tra loro rami e fronde, colta nell’equilibrio instabile di un declivio naturale. È “The Slope” l’opera del land artist belga Bob Verschauren collocata, a Varese, nel parco di Villa Panza
Scorre inesorabile, come lo stesso concetto – in sé astratto ma dagli effetti mai così tangibili – che da sempre contribuisce a focalizzare nella mente. La ruota è elemento connaturato al senso del fluire inarrestabile del tempo; del suo scappare tra le dita nella tensione invincibile verso l’infinito e l’assoluto. È dunque una ruota, elemento semplice e primigenio, il soggetto immaginato per il parco di Villa Panza da uno tra i più importanti land artist d’Europa.
Si rinnova a Varese la liaison tra la dimora storica bene del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e Arte Sella, rassegna di respiro internazionale che trasforma ogni anno l’omonima valle trentina in uno spettacolare museo a cielo aperto. Nel 2013 la collocazione, nei giardini della villa, di un intervento di Stuart Ian Frost; quest’anno l’invito al belga Bob Verscheuren, che giovedì 17 luglio svelerà al pubblico la sua The Slope . Salutata da una live performance di Pietro Pirelli, artista del suono.
Un declivio naturale del parco diventa rampa su cui posare una ruota di sei metri di diametro, interamente realizzata incastrando tra loro rami raccolti in loco; pezzi di risulta offerti dal ciclo naturale della vita, generosa nel suo costante rigenerarsi. Una fotografia tridimensionale che, proprio nell’equilibrio del proprio stato, suggerisce in una effimera fissità l’idea di inesorabile movimento; e al tempo stesso ricorda la fragilità dell’armonia tra l’uomo e quanto lo circonda.
Un percorso istintivo, liberamente antiaccademico quello di Verscheuren. Artista autodidatta, artista artigiano nel senso più nobile e maturo del termine: animato da un rapporto fisico, viscerale, con la creatività. Declinato da sempre nella manipolazione dell’elemento naturale: da quando, negli Anni Settanta, affidava alla casualità del vento i pigmenti che generavano poetici dipinti; arrivando nel decennio successivo alle cosiddette fitosculture , eleganti assemblaggi di elementi green .