Londra: in mostra la figura scolpita. Da Koons a Cattelan

5 Agosto 2014


“La mostra più convincente che ho visto negli ultimi anni” . Questo il giudizio che Waldemar Januszczak spende, sulle colonne del Sunday Times , per The Human Factor : viaggio intrigante nella scultura contemporanea proposto, a Londra, dalla Hayward Gallery. Fiore all’occhiello di quello straordinario polo culturale che risponde al nome di Southbank Centre, piattaforma tra le più importanti della città. E dunque d’Europa.

Sono venticinque gli artisti contemporanei scelti per la propria volontà e capacità di affrontare un tema tanto antico quanto difficile. Quello della figura umana: soggetto classico per antonomasia, ma posto in crisi dalla tradizione post-moderna e dal progressivo rifiuto dei modelli del passato. Una rottura che si è compiuta in modo drammatico con le avanguardie storiche e che ha attraversato tutto il Novecento. Ma per la quale sembra giunto il momento della riappacificazione.

Straordinario in questo senso il Nudo  di Ugo Rondinone (nella foto), che nell’omaggio a stili propri del passato riesce a innestare elementi di squisita modernità, trasformando la sua modella in un elegantissimo umanoide dal sapore fantascientifico. Là dove Jeff Koons sceglie invece di insistere nell’estetica pop e Ryan Gander illude il pubblico celando sotto un velo di marmo i volumi di un corpo invisibile. Affermando la sua presenza solo con un accenno.

Alto il tasso di provocazione, insistito l’effetto shock. Eccoci così al cospetto di Him , il manichino con le fattezze di Adolf Hitler che Maurizio Cattelan pone in ginocchio intento a pregare, le mani giunte e lo sguardo rivolto al cielo; ed ecco le 4 Women  di Thomas Hirschhorn, altri manichini questa volta asettici, soffocati da una schiuma poliuretanica e posti a confronto con crude immagini di violenza. Per una riflessione sulla svalutazione del corpo e, con esso, della stessa vita umana.