Napoli: la Salomé di Strauss al Teatro San Carlo

15 Novembre 2014


Centodieci anni fa, in occasione della sua prima assoluta in quel di Dresda, destò forte grande scandalo per la sua malcelata carica erotica, l’irruenza di una partitura che caricava con la propria sublime espressività la morbosa sensualità di una trama di suo licenziosa, arricchita dal gusto decadentista del periodo. Continua a stupire, ammaliare e sedurre la Salomé  di Richard Strauss, che dopo quasi vent’anni di assenza torna in scena al Teatro San Carlo di Napoli. Dal 15 al 26 novembre.

Chiude con uno tra i classici della lirica novecentesca la stagione d’opera 2013-2014 dello stabile napoletano, che ritrova il capolavoro assoluto del compositore tedesco, magnifico traduttore del poema con cui Oscar Wilde aveva attualizzato, a suo modo, la vicenda biblica del triangolo d’amore e morte tra la bella ma infida Salomé, Erode il Grande e Giovanni Battista. Una vicenda oscura, terribile, morbosa: allegoria del perverso nichilismo che covava nascosto sotto le ceneri della Belle Époque.

Di attualizzazione in attualizzazione: a firmare la regia di questa inedita versione dell’opera, realizzata appositamente per il San Carlo, è infatti Manfred Schweigkofler. Già alle prese con questo titolo, in Italia, due anni fa, quando la sua produzione per il Teatro Comunale di Modena vide traslare la trama ai giorni nostri, con la celeberrima scena della Danza dei Sette Veli , acme della vicenda, sostituita da una più coerente lap-dance…

Freschissima orfana di Nicola Luisotti, il direttore musicale del teatro napoletano che ha scelto nelle scorse settimane – a sorpresa – di lasciare il proprio incarico, l’orchestra sarà guidata in buca dal maestro Gabriele Ferro; nel cast la giovane soprano olandese Annemarie Kremer, autentica promessa della lirica internazionale, chiamata a sostituire Catherine Naglestad, fermata da un’indisposizione.