La Svezia oltre i “gialli”, al Pisa Book Festival

6 Novembre 2014


Si esprime in un fluente italiano e insegna letteratura francese, ma la sua penna è in tutto e per tutto figlia della grande tradizione degli scrittori del profondo Nord. È Björn Larsson (nella foto) la star assoluta della dodicesima edizione del Pisa Book Festival, ospitato nel Palazzo dei Congressi della città toscana dal 7 al 9 novembre. Con un’area fiera che accoglie centocinquanta editori in arrivo dall’Itaia e dell’estero; e un programma di duecento tra eventi, talk, workshop, incontri.

Larsson guida la folta di schiera di scrittori e poeti in arrivo dalla Scandinavia: la sua Svezia, insieme a Norvegia e Danimarca, compone il terzetto delle nazioni invitate speciali a un evento che apre così una finestra su una scena culturale ricca ed estremamente variegata. Inevitabile infatti il riferimento alla tradizione del giallo e del thriller, focalizzata grazie all’intervento di Morte Brask; ma c’è curiosità anche per l’ambito della poesia, rappresentato per l’occasione da Morten Sønnergaard.

Il profilo internazionale del festival non fa scemare l’attenzione sulle figure di riferimento del panorama italiano. Anzi. Nell’area talk del festival si alternano voci tra loro differenti, ma sempre puntuali nel restituire una fotografia in evoluzione della scena locale: ecco allora la grandissima Dacia Maraini e l’istrionico Paolo Poli, il pungente Sergio Staino e l’acutissimo Sandro Veronesi, per finire con Franco Cardini.

Il festival si accompagna a Pisa a una ricca serie di appuntamenti con la cultura. E con l’arte. Prosegue infatti a Palazzo Blu la mostra che racconta con un centinaio di opere la straordinaria esperienza di Amedeo Modigliani, allargando l’orizzonte ai suoi mentori e referenti in fatto di stile, raccontando con grande chiarezza il suo rapporto con la lezione dei Macchiaioli e degli Impressionisti, l’incontro con Picasso e Brancusi, l’interesse per Cézanne.