Il fumetto in Italia ha un unico eroe: Tex Willer! A vent’anni dalla morte di Galep, suo storico disegnatore, il ranger di casa Bonelli approda con una mostra antologica allo Spazio WOW di Milano
Ogni sua uscita mensile sfiora, in edicola, le 190mila copie vendute: non esiste in Italia fumetto che abbia più seguito di Tex , serie di punta della leggendaria casa editrice Bonelli. Una lunga cavalcata quella dell’eroico ranger dai modi bruschi ma dall’animo gentile, sempre pronto a correre in aiuto dei più deboli; un’avventura cominciata nel lontano 1948 e ancora lontanissima dal viale del tramonto.
Al mitico personaggio è dedicata la grande antologica ospitata fino al 18 gennaio allo Spazio WOW, il museo del fumetto di Milano. Una mostra che cade a vent’anni esatti dalla scomparsa di chi ha contribuito a tatuare nell’immaginario collettivo il volto dell’irresistibile cowboy: Aurelio Galleppini, in arte Galep, primo e più amato disegnatore delle tavole sceneggiate per oltre quarant’anni – fino al suo ritiro dalle scene, avvenuto nel 1991 – da Gian Luigi Bonelli.
Sono esattamente quattrocento le copertine di Tex illustrate da Galep, duecento quelle originali esposte a Milano per un affascinante amarcord che spazia dalle prime ormai introvabili uscite in formato a striscia fino agli albi più recenti, della cosiddetta serie Gigante . Un vero e proprio tesoro, che si accompagna a edizioni rare dei numeri più iconici: come il mitico primo episodio della serie, l’indimenticabile La Mano Rossa .
Ma il momento della consegna alle edicole è solo il punto di arrivo di un processo creativo di grande meticolosità e precisione. Un lavoro restituito in mostra grazie a preziosissimi materiali d’archivio: si passa dagli stralci della corrispondenza tra Bonelli e Galep, vero e proprio brainstorming su carta, ai bozzetti e agli schizzi dello storyboard. Passando per le testimonianze del rapporto che il personaggio di Tex Willer ha avuto con il mondo del cinema.