Per celebrare la recente uscita di "Hungry Hearts" nelle sale italiane, il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha organizzato una proiezione speciale del film, cui seguirà un incontro/dibattito con il regista Saverio Costanzo e l'attrice protagonista Alba Rohrwacher.
Reduce dal successo riscosso durante l’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’attesissimo film Hungry Hearts è giunto finalmente nella sale cinematografiche italiane. Per celebrare la recente uscita, il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha organizzato una proiezione speciale del film drammatico, cui seguirà un incontro/dibattito con il regista Saverio Costanzo.
L’appuntamento è alle 20:30 di giovedì 22 gennaio, presso la Sala Uno del Cinema Massimo: accompagnati da Alberto Barbera, a introdurre la proiezione ci saranno il regista, appunto, e l’attrice Alba Rohrwacher.
Proprio lei si è aggiudicata la Coppa Volpi per il ruolo dell’italiana Mina. Anche l’interpretazione del protagonista maschile, da parte di Adam Driver, è stata premiata con lo stesso riconoscimento. Al centro del film è posta la vicenda d’amore tra i rispettivi personaggi, con tutta la loro fragilità umana, che Saverio Costanzo racconta con sincera partecipazione, senza sovrapporre alcun giudizio a una storia coraggiosamente narrata.
La trama del film si ispira a quanto già narrato da Marco Franzoso nel romanzo Il bambino indaco (Einaudi). Lo statunitense Jude incontra Mina, italiana a New York. Si innamorano, si sposano e nell’arco di pochissimo tempo si ritrovano catapultati nella nuova vita coniugale, con l’arrivo di un bambino.
Figlio che, sin dai primi mesi, Mina è convinta sia speciale. Dotato di una purezza primigenia, che dev’essere preservata a ogni costo dall’inquinamento del mondo esterno. Fino a mettere a rischio la stessa vita del bambino, come avrà modo di constatare a breve il marito Jude. È l’inizio di una battaglia sotterranea, che scava all’interno della vita di coppia alla ricerca disperata di una soluzione, capace di conciliare le ragioni di tutti.
Ragioni che, nel momento in cui la scelta è quella tra la vita e la morte, potrebbero non contemplare alcuna mediazione.