Mercoledì 18 e 25 febbraio: due date per rivedere sul grande schermo altrettanti film-capolavoro diretti da Wim Wenders, a pochi giorni dalla consegna dell'Orso d'Oro alla carriera.
A pochi giorni dal termine del Festival del Cinema di Berlino, al regista Wim Wenders viene tributato il giusto riconoscimento anche in Italia. Solo per oggi e il mercoledì seguente, 25 febbraio, nelle sale italiane sarà possibile rivedere due capolavori diretti dal vincitore dell’Orso d’Oro alla carriera: Il cielo sopra Berlino e Paris, Texas tornano sul grande schermo in una versione restaurata e digitalizzata.
Durante gli anni Sessanta e Settanta, Wim Wenders ha dato vita al cosidetto Nuovo Cinema Tedesco, spiccando assieme a Fassbinder ed Herzog come esponente di una generazione di giovani cineasti decisi a riscattare dalla crisi la scena artistica nazionale. Proprio lo stato di declino della cinematografia tedesca ha permesso a Wenders e colleghi di avventurarsi nell’ambito della produzione indipendente, sperimentando nuove forme estetiche.
Proprio Il cielo sopra Berlino è un film con cui Wim Wenders si riavvicina alla sua patria d’origine, dopo aver trascorso otto anni negli Stati Uniti. Nato più per necessità che per altro, il lungometraggio deve molto della sua spontaneità proprio alla mancata premeditazione del suo regista, che si lasciò ispirare innanzitutto dalla città in cui era appena tornato. Dalle tante statue di angeli di cui si accorse girovagando per Berlino, dalle poesie di Rainer Maria Rilke che Wim Wenders stava leggendo in quel periodo. Ne nacque un film tanto lirico, quanto genuino è l’amore che trasmette per la città e i suoi abitanti, sentimento che il regista vi ha infuso senza apparente sforzo.
Di poco precedente è invece Paris, Texas, appartenente a quel periodo statunitense cui abbiamo appena accennato. Un film che fa degli Stati Uniti – o meglio, del suo vasto paesaggio – un protagonista non dichiarato, lasciando parlare la fotografia spesso più dei protagonisti. Trova qui una prima formulazione quell’interesse per l’immagine statica che farà di Wim Wenders anche un affermato fotografo, oltre che un rivoluzionario regista.