L’Austria omaggia il maestro della Secessione Viennese con due esposizioni straordinarie. Entrambe incentrate su uno dei soggetti prediletti dall’artista, la donna. In chiave moderna e contemporanea.
Il Leopold Museum di Vienna ospita un’accoppiata di mostre d’eccezione, entrambe incentrate sulla figura di Egon Schiele. Il punto di vista è quello di due donne, appartenenti a epoche diverse eppure strettamente legate all’artista: Tracey Emin | Egon Schiele. Where I Want to Go e Wally Neuzil. La sua vita con Egon Schiele mettono in luce un approccio complementare alla figura di Schiele, a cavallo di due secoli.
Le opere dell’enfant terrible dell’arte contemporanea Tracey Emin saranno in mostra fino al prossimo 14 settembre, proponendo al pubblico un confronto diretto con lo stile del celebre artista viennese. Rappresentante dei trasgressivi Young British Artists, la Emin porta a Vienna oltre 80 lavori che includono pittura, video, installazioni, scultura e fotografia. Accostati ad essi, compaiono alcuni disegni di Schiele selezionati personalmente dalla Emin.
Provocazione e sessualità sono il filo conduttore di un confronto a distanza, che pone al centro la femminilità, in tutte le sue declinazioni.
Anche un’altra figura femminile dialoga – ancor più intimamente – con la poetica e il vissuto di Egon Schiele. Fino al 7 settembre, il Museo Leopold vedrà protagonista Wally Neuzil, personaggio chiave nell’esistenza dell’artista. Una ricca selezione di scritti, documenti e fotografie tratteggeranno la personalità della giovane donna che Schiele conosce appena diciassettenne e che, nonostante l’età e la morale dell’epoca, gli resta al fianco dal 1911 al 1915.
Alcuni emblematici dipinti realizzati dallo stesso Schiele raccontano la storia non solo della propria modella, ma di una persona amata, a dispetto delle dure critiche di allora. Dopo aver seguito l’artista a Krumau e Neulengbach, Wally gli restò accanto quando fu messo in prigione nel 1912 e rimase con lui fino al 1915, allontanandosene soltanto nel momento in cui il pittore sceglie di sposare la sua ultima musa e compagna, Edith. Lo stesso, quando Schiele seppe della morte di Wally, nel 1917, cambiò il nome del dipinto L’uomo e la fanciulla in La morte e la fanciulla.
[Immagine in apertura: Egon Schiele, Ritratto di Wally Neuzil, 1912]