A cinquant’anni dalla morte del leggendario architetto e pittore, il Centre Pompidou nella capitale francese dedica una retrospettiva inedita al suo eccezionale metodo per misurare la realtà.
Fino al 3 agosto, il Centre Pompidou di Parigi omaggia la storica figura di Charles-Édouard Jeanneret, meglio noto come Le Corbusier, nato in Svizzera ma naturalizzato francese. Attraverso una selezione di ben 300 opere, fra dipinti, sculture, progetti architettonici e documenti fotografici, Le Corbusier, Mesures de l’Homme, a cura di Frédéric Migayrou e Olivier Cinqualbre, ripercorre la carriera dell’artista in base al suo modello di misura prediletto: la figura umana.
Architetto e urbanista, ma anche pittore, scultore e designer, Le Corbusier fu uno dei grandi innovatori della progettazione nel Novecento, applicando nuovi metodi e principi in particolare a contesti urbani e abitativi.
Costantemente attento al rapporto spaziale – ma anche empatico – tra uomo e natura, Le Corbusier scelse proprio il corpo umano come metro di misura applicato alla realtà e all’elaborazione di nuove soluzioni artistico-architettoniche.
A cominciare dalla definizione del Modulor, emblema stilizzato dell’uomo-tipo, la mostra legge l’intera attività di Le Corbusier come frutto dell’ispirazione alla figura umana e alle sue peculiarità non solo fisiche, ma anche cognitive e spirituali.
Suddivisa in 10 sale tematiche, la rassegna esplora l’innovativo approccio alle forme dell’abitare e di utilizzare lo spazio ideate da Le Corbusier nel secolo scorso e ancora oggi modello di riferimento per addetti ai lavori… e non soltanto.