Ha inaugurato al MACRO Testaccio di Roma una grande mostra intitolata alla sferzante arte del celebre vignettista. Un caustico punto di vista sulla storia italiana dell’ultimo trentennio.
La Pelanda, Centro di Produzione Culturale incluso negli spazi di MACRO Testaccio a Roma, dedica alla produzione artistica di Sergio Staino una mostra senza precedenti. Fino al 23 agosto, Sergio Staino. Satira e sogni, a cura di Maurizio Boldrini e Claudio Caprara, presenterà al pubblico oltre trecento opere tra disegni, acquerelli e lavori digitali, realizzati nell’arco di trentacinque anni.
Insieme alla carriera creativa di uno dei maggiori disegnatori e vignettisti dell’epoca attuale, l’esposizione ripercorre le vicende italiane dalla fine degli anni Settanta ad oggi. L’ex mattatoio romano fa da sfondo alla ricchissima serie di personaggi creati da Staino, come Bobo o i personaggi di Linus, divenuti ben presto icone popolari. Caricature di politici e istituzioni occhieggiano dalle strisce in mostra, alcune delle quali mai esposte in Italia.
Sono presenti anche due grandi fondali del Teatro Ariston di Sanremo disegnati da Staino per le edizioni del Premio Tenco del 2006 e del 2007, oltre a un grande schermo – circondato dai disegni di Lasciami cantare una canzone – che accoglie le immagini e le musiche di Gaber, De André, Guccini e altri cantautori.
Tecnicamente intriganti, le opere digitali segnano le ultime sperimentazioni di Staino. Realizzate con la combinazione di acquarello e strumenti scanner, i disegni sono parzialmente ottenuti con penna a china e colore ad acqua, poi scannerizzati e completati grazie a un touch screen. L’uso della tecnologia recente conferma la propensione di Staino a rinnovare il proprio linguaggio e l’attenzione ai risvolti più attuali della contemporaneità.