Elaine Sturtevant, l’artista della copia

2 Maggio 2015

Elaine Sturtevant, Duchamp Fresh Widow, 1992, vernice a smalto su legno, cuoio, vetro, pomelli in ottone. Courtesy Sturtevant Estate, Galerie Thaddaeus Ropac, Paris-Salzburg. Foto Amedeo Benestante

Al MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli è stata inaugurata venerdì primo maggio la mostra Sturtevant Sturtevant, intitolata all’omonima artista da sempre conosciuta per cognome. È la prima personale che un’istituzione pubblica italiana dedica all’autrice americana scomparsa nel 2014 e sarà visitabile fino al prossimo 21 settembre.

A cura di Stéphanie Moisdon, la rassegna ripercorre la carriera dell’artista vincitrice del Leone d’Oro alla 54esima Biennale di Venezia, seguendo a breve distanza le due grandiose monografiche allestite nel 2014 e nel 2015 presso il MoMA di New York e il MoCA di Los Angeles. La mostra napoletana è l’ultimo progetto intrapreso dalla Sturtevant e ne rispecchia in pieno le scelte stilistiche.

Professionista della ripetizione, l’artista iniziò a riprodurre, fin dal 1964, le opere degli autori a lei contemporanei, fra cui i celebri Joseph Beuys, Andy Warhol, Anselm Kiefer e Jasper Johns, anticipando l’attualissima indagine sui concetti di autorialità e copyright.
Senza alcuna superficialità, ma con grande attenzione alle tecniche originali, lo stile della Sturtevant affonda le radici in profonde riflessioni estetiche e filosofiche.

Capace di padroneggiare i media più disparati, dalla scultura alla fotografia, dalla pittura al video, questa straordinaria artista ha saputo precorrere di decenni le logiche delle nuove tecnologie e della realtà virtuale, dove i confini tra copia e originale sono definitivamente sorpassati.

[Immagine d’apertura: Elaine Sturtevant, Duchamp Fresh Widow, 1992, vernice a smalto su legno, cuoio, vetro, pomelli in ottone. Courtesy Sturtevant Estate, Galerie Thaddaeus Ropac, Paris-Salzburg. Foto Amedeo Benestante]