Il mito di Canova. Ad Aosta

10 Giugno 2015

Antonio Canova: Endimione dormiente, 1819, gesso, 93 x 123 x 95

Inaugurerà al pubblico sabato 13 giugno nel Centro Saint-Bénin di Aosta l’affascinante mostra Antonio Canova. All’origine del mito, dedicata a uno dei maestri della scultura ottocentesca e dell’età neoclassica europea. Fino all’11 ottobre, una ricca selezione di marmi e non solo accompagnerà i visitatori alla scoperta del mito canoviano.

Curata da Mario Guderzo, direttore del Museo Gipsoteca di Possagno (paese natale di Canova), e dallo studioso Giancarlo Cunial, l’esposizione riunisce oltre 60 opere tra marmi, acqueforti, dipinti a tempera e a olio e una preziosa serie di gessi – mostrati per la prima volta in Valle d’Aosta, alcuni dei quali sono pezzi unici perché sopravvissuti agli originali in marmo andati persi.

La rassegna percorre il gesto scultoreo di Canova dall’origine all’opera finita, sottolineandone la complessità. Dallo schizzo di partenza al bozzetto in terracotta, dalla statua in argilla fino al modello in gesso su cui venivano fissati i chiodini, indispensabili per trasferire nel marmo le esatte proporzioni della figura: tutto concorre alla realizzazione dei capolavori in mostra, come il gesso della Danzatrice con le mani sui fianchi (1812) e il busto in marmo di Francesco I d’Austria (1804).

L’intera esposizione mette in luce la personalità artistica del maestro trevigiano, evidenziandone ogni aspetto. Naturalmente portato per la scultura, Canova non si limitò alla disciplina artistica che lo ha reso famoso, ma si dedicò anche al disegno e alla pittura, frequentando la scuola di nudo all’Accademia di Venezia e creando eccellenti lavori pittorici oggi conservati presso il Museo Gipsoteca di Possagno.

[Immagine in apertura, Antonio Canova, , parEndimione dormienteticolare, 1819, gesso, 93 x 123 x 95]