A Palermo, nelle sale di Palazzo Branciforte, stampe e incisioni raccontano la Sicilia del Gran Tour, attraverso lo sguardo affascinato di artisti che tra '700 e '800 giungevano nell’isola da ogni parte d’Europa, irresistibilmente attratti dalle rovine greche e dalla sua natura incontaminata.
Tra il Settecento e l’Ottocento, la Sicilia era una delle mete italiane irrinunciabili nel Gran Tour di artisti, viaggiatori e giovani di buona famiglia che giravano l’Europa, da una città a un’altra, tra ruderi archeologici, opere d’arte e d’antiquariato, per affinare le loro conoscenze e perfezionare la loro educazione.
A Palermo, nelle sale di Palazzo Branciforte, sino al 1° novembre la mostra Uno sguardo al Gran Tour offre al pubblico la possibilità di scoprire la Sicilia nelle stampe e incisioni realizzate tra il 1776 e il 1845 e provenienti dalla Fondazione Sicilia.
Affascinati dai resti monumentali della Magna Grecia e dai paesaggi mediterranei e bucolici dell’isola, artisti da ogni parte dell’Europa immortalarono la Sicilia di quell’epoca. Nelle 52 opere grafiche e nei 16 volumi esposti, scorci di rovine classiche a Segesta, Selinunte, Agrigento, Catania e Taormina si mescolano a vedute di città e panorami evocativi e romantici, di vulcani in eruzione e agavi.
[Immagine in apertura: Louis Nicolas Philippe Auguste de Forbin, Vue gènèrale de Palerme prise des hauteurs de Santa Maria di Gesù]