Robert Doisneau e la scultura

13 Agosto 2015

Alberto-Giacometti_robert-doisneau

Era quasi viscerale il rapporto che legava il maestro della fotografia Robert Doisneau alla plasticità della scultura. Sullo sfondo della sua amata Parigi, non era raro che l’artista scegliesse di caratterizzare i suoi scatti ambientandoli negli studi degli amici scultori, o negli stessi musei votati a una tecnica che lo affascinava.
Ed è proprio la Villa des Brillants – sede del Musée Rodin di Meudon – a ospitare una mostra incentrata su un legame ricorrente nelle istantanee di Doisneau.

Fino al prossimo 22 novembre, Robert Doisneau, sculpteurs et sculptures mescolerà oltre trenta scatti firmati dall’artista – celebri icone e immagini meno note, con protagonista la scultura – ai preziosi capolavori di Auguste Rodin conservati nell’omonimo museo. Del resto, la familiarità di Doisneau con il Musée Rodin di Meudon, a poca distanza da quello che era il suo studio, è nota. Nonostante la scarsa attrattiva esercitata sul pubblico dalle opere dello scultore nel secondo dopoguerra, il fotografo dedicò loro una serie di scatti a partire dagli anni Cinquanta.

Animato dalla sua passione, Doisneau continuò a ritrarre le sculture di Rodin, immortalando il leggendario Pensatore nel giardino del museo – con la poderosa architettura de Les Invalides alle spalle – e scegliendo la Villa des Brillants come ambientazione dei ritratti dell’amico Philippe Druillet, suo amico e co-autore del progetto a fumetti Paris de Fous, di cui Doisneau, scomparso nel 1994, non vide la pubblicazione.

Frequentatore degli atelier di Arp, César, Giacometti (nell’immagine in apertura), Tinguely e Niki de Saint Phalle, Doisneau condivideva con loro l’amore per la tecnica scultorea, celebrandola poi attraverso il mezzo che gli era più congeniale, l’obiettivo fotografico. La mostra di Meudon ravviva la forza di questa passione, omaggiando al contempo l’evoluzione culturale e sociale di un luogo che fu casa e studio di Rodin e che oggi aspira a rimanere uno spazio votato alla creatività.