Il viaggio di Giotto attraverso l’Italia

4 Settembre 2015


Il Palazzo Reale di Milano ha aperto le porte all’incredibile rassegna che conclude il semestre dell’Esposizione Universale, nell’ambito delle fortunate iniziative collaterali riunite sotto il titolo di ExpoinCittà.
Giotto, l’Italia porta nel capoluogo lombardo uno dei talenti artistici nostrani più conosciuto al mondo, imprescindibile punto di riferimento per la storia della pittura occidentale.

Fino al 10 gennaio, la mostra curata da Pietro Petraroia e Serena Romano offrirà al pubblico l’eccezionale occasione di ammirare 14 capolavori giotteschi, realizzati per lo più su tavola, nessuno dei quali esposto in precedenza a Milano. Una sequenza di meraviglie pittoriche – riunite per la prima volta in un’unica esposizione – che ripercorre l’intensa carriera di Giotto e, in parallelo ad essa, la storia dell’identità culturale del nostro Paese.

L’obiettivo della mostra – esplicitato dal titolo – è richiamare l’attenzione sul ruolo rivoluzionario assunto da Giotto nel panorama artistico dell’epoca. Corteggiatissimo dalle committenze più svariate – banchieri, ordini religiosi, corte angioina e dinastia viscontea, solo per citarne alcune – il pittore toscano attraversò la Penisola in lungo e in largo, influenzando profondamente le scuole e le maestranze locali con il suo stile innovativo.

Il percorso espositivo prende dunque le mosse dagli esordi di Giotto, con alcune opere che segnarono i primi anni della sua attività pittorica e i suoi spostamenti geografici.
Il frammento della Maestà della Vergine proveniente da Borgo San Lorenzo testimonia la presenza dell’artista a Firenze, mentre il Polittico Stefaneschi fu dipinto per l’altar maggiore della basilica di San Pietro in Vaticano.
L’esposizione si conclude con gli ultimi dipinti realizzati dal maestro: il Polittico Baroncelli di Firenze e il Polittico di Bologna testimoniano gli straordinari apici pittorici raggiunti da Giotto nella maturità.

[Immagine d’apertura: Giotto, Polittico Baroncelli, 1330 ca., tempera e oro su tavola, dalla basilica di Santa Croce, cappella Baroncelli (Firenze), Fondo Edifici di Culto – Ministero dell’Interno. Su concessione della basilica di Santa Croce, Firenze/ Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno]