L’illustre Fondazione modenese dedicata alla fotografia apre la stagione espositiva con un progetto ambizioso, che unisce le recenti acquisizioni agli scatti in bianco e nero di un grande fotografo norvegese.
Ha aperto i battenti da pochi giorni la nuova, imperdibile rassegna allestita presso il Foro Boario di Modena, sede espositiva della Fondazione Fotografia Modena.
Strutturata in due percorsi di mostra complementari, l’inedito appuntamento offrirà al pubblico la straordinaria opportunità di conoscere le nuove acquisizioni fotografiche della Fondazione, accostate al lavoro di un eccellente autore norvegese, Tom Sandberg.
Fino al 10 gennaio 2016, le oltre 70 opere di 19 artisti provenienti dai paesi nordici – di recente entrate a far parte delle collezioni gestite dalla Fondazione e sinora mai esposte – avvolgeranno il “cuore” dell’allestimento: un prezioso omaggio a uno dei più noti fotografi norvegesi, scomparso nel 2014.
A lui, infatti, è intitolata Tom Sandberg. Around Myself, la mostra integrata nel più ampio percorso espositivo incentrato sulla Fotografia contemporanea dell’Europa nord-occidentale.
Una mostra nella mostra, dunque, resa ancora più efficace dal serrato gioco di rimandi tra gli scatti di Sanberg e quelli recentemente acquisiti.
Spetta al curatore Filippo Maggia il merito di suggerire – attraverso un sapiente impianto allestitivo – tutta la vivace eterogeneità di un’area geografica che abbraccia Germania, Gran Bretagna e Scandinavia, messa in risalto dal talento dei suoi artisti. Tra nomi famosi e personalità emergenti, Johann Arens, Jonny Briggs, Willie Doherty, Sarah Jones, Lilly Lulay, Barbara Probst, Wolfgang Tillmans e Gillian Wearing sono solo alcuni autori dei paesaggi, dei ritratti, dei reportage e delle installazioni in mostra a Modena.
Il focus sulla carriera ultratrentennale di Tom Sandberg rende ancora più emozionante la rassegna. I suoi scatti – per lo più in bianco e nero e in medio e grande formato – sono pervasi da un’inquietudine tipicamente nordica.
Le opere di Sandberg, stampate con grande maestria, racchiudono una serie di riflessioni sulla vita e sulle sue infinite sfumature, trasformandosi spesso in vere e proprie allucinazioni che richiamano le atmosfere di Munch e quella maniera nordica di evocare la figura umana, tra presenza e incertezza.
[Immagine in apertura: Tom Sandberg, Untitled, 2010. Courtesy: Tom Sandberg Estate]