Dopo 'Come un gioco per bambini', l’artista francese ha realizzato un’altra installazione ambientale e interattiva nel museo napoletano. L’opera è stata inaugurata assieme alla mostra dell’artista inglese Mark Leckey e al cosiddetto 'albero della cuccagna' firmato da Marco Bagnoli.
Dal 9 ottobre, il Museo MADRE di Napoli inaugura la stagione espositiva autunnale con tre progetti, a cominciare dalla grande installazione site-spefic dell’artista francese Daniel Buren, Axer / Désaxer, che – fino al 4 luglio 2016 – contraddistinguerà l’ingresso del museo partenopeo.
Conosciuto in tutto il mondo per la sua straordinaria capacità di interagire e dialogare con lo spazio d’intervento – che si tratti di un ambiente urbano o dell’interno di un edificio – stavolta Daniel Buren ha vestito di giallo e arancione le pareti dell’atrio del MADRE, usando superfici specchianti. “Il pubblico rispecchiandosi, rivedendo il proprio volto all’interno del museo è invitato a dire la sua e a farsi coautore – spiega il direttore del museo Andrea Viliani – e in un certo senso l’opera è una macchina scenica per la partecipazione attiva”.
L’installazione farà compagnia a un altro progetto che Buren ha realizzato qualche mese fa nel museo napoletano: parliamo di Come un gioco da bambini, l’opera che ha trasformato una parte del piano terra in una grande area di gioco, con costruzioni colorate di dimensioni monumentali.
Al terzo piano, invece, apre la prima mostra in un’istituzione pubblica italiana dedicata all’artista britannico Mark Leckey, vincitore nel 2008 del Turner Prize. Nel secondo cortile del museo, il pubblico potrà infine scoprire l’opera di Marco Bagnoli, parte del progetto espositivo diffuso in tutta Italia a cura di Achille Bonito Oliva, dal titolo L’Albero della Cuccagna. Nutrimenti dell’arte.
[Immagine in apertura: Daniel Buren, Axer / Désaxer, Lavoro in situ, 2015, Madre, Napoli. Courtesy l’artista, GALLERIA CONTINUA, San Gimignano, Beijing, Les Moulins, La Habana e Studio Trisorio, Napoli. Photo © Amedeo Benestante]