Dopo 12 anni di restauri e riallestimento, a Treviso riapre il Museo civico Luigi Bailo. Che presenta la più grande collezione dello scultore Arturo Martini.
Il Museo civico Luigi Bailo riapre i battenti a Treviso, dopo 12 anni di chiusura. Oltre un decennio durante il quale sono stati eseguiti una serie di interventi architettonici, di consolidamento e ristrutturazione, oltre alla definizione di un nuovo allestimento e di un progetto museologico a cui hanno collaborato diversi autorevoli professionisti, tra cui il direttore Biblioteche e Musei Civici di Treviso Emilio Lippi e il conservatore Musei Civici di Treviso Maria E.Gerhardinger.
Il museo rinnovato ospita una collezione specializzata nell’arte fra le due guerre, con particolare attenzione alla scultura: tra gli artisti di caratura locale e nomi di rilievo, come Gino Rossi e Alberto Martini, il vero protagonista del museo è il trevigiano Arturo Martini (1889-1947), di cui è esposta la più grande raccolta esistente, con 140 opere fra terrecotte, gessi, sculture in pietra, bronzi, opere grafiche e ceramiche.
L’amministrazione ha investito quasi 5 milioni di euro per i lavori di consolidamento, ristrutturazione e allestimento con un progetto “che ha riguardato in realtà solo una parte dei corpi di fabbrica disponibili, ma è stato concepito – in attesa di nuovi finanziamenti – in modo che questo primo lotto (circa 1600 metri quadri) sia autonomo e dotato di tutti i servizi funzionali di un museo moderno, accessibile e di grande suggestione”.