Il World Press Photo pubblica online i lavori realizzati nell’ultima masterclass dedicata alla formazione dei fotoreporter di domani. Tra loro anche il francese Édouard Elias, che fu ostaggio in Siria nel 2013.
Tra i più autorevoli promotori del fotogiornalismo a livello globale, la Fondazione World Press Photo ha annunciato la pubblicazione online di Next#05, la raccolta di scatti realizzati dai 12 partecipanti all’edizione 2015 della Joop Swart Masterclass, tenutasi questo novembre ad Amsterdam.
Pubblicato sulla piattaforma web Viewbook, il volume è il risultato finale del corso che, nell’ultimo ventennio, il World Press Photo organizza per formare giovani fotoreporter, sotto la guida di maestri internazionali del settore.
Durante le settimane della masterclass, i fotografi selezionati hanno la possibilità di approfondire gli aspetti tecnici, etici ed estetici del loro lavoro, interpretando un tema specifico, secondo la propria sensibilità e il contesto di riferimento.
Nell’edizione 2015, ai partecipanti è stato chiesto di sviluppare un progetto attorno al tema dell’invisibile. Ne sono scaturiti una serie di saggi fotografici: ad esempio, Alejandro Cegarra ha raccontato la guerra civile e la violenza quotidiana, ma invisibile, in Venezuela, mentre la francese Capucine Granier-Deferre si è focalizzata sulla vita intima e privata di due donne, lontane dal punto di vista generazionale e geografico.
Quest’anno, tra 164 candidati da tutto il mondo, sono stati scelti 12 giovani: 9 uomini e 3 donne, provenienti da 10 differenti paesi, dall’Egitto al Brasile, dalla Francia alla Palestina. Tra loro anche l’iraniano Arash Khamooshi, vincitore del World Press Photo 2015, e il francese Édouard Elias, che avrebbe dovuto partecipare alla masterclass del 2013, quando fu preso in ostaggio in Siria.
[Immagine in apertura: Alejandro Cegarra, Venezuela, Our Invisible War]