La Leica Galerie Milano ospita un intenso progetto fotografico firmato da Settimio Benedusi. In cui l'autore risale il sentiero della memoria, alla ricerca di una figura paterna che il tempo ha cancellato dalla sua vita.
Come succede al Marcel di Proust assaporando té e le ormai celebri petites madeleines, un singolo scatto porta Settimio Benedusi a esplorare – a modo suo, naturalmente, ovvero da fotografo di chiara fama – il tema del tempo perduto, la direzione univoca della nostra esistenza terrena che non conosce arresti e, lungo il suo percorso, ci costringe inevitabilmente a dolorosi addii.
“È la presenza di qualcosa che non esiste più a dare la più grande sofferenza, ciò che il tempo avrebbe poi fatto. Infatti è la perdita ciò che fa più soffrire. Il piccolo Settimio non ha più il sostegno del padre. Le parti annullate hanno un sapore di mistero”: con queste parole, l’amico e maestro Gian Paolo Barbieri sintetizza perfettamente il progetto fotografico di Benedusi, ES_SENZA, in mostra presso la Leica Galerie Milano a partire da mercoledì 2 dicembre.
A partire da un autoritratto del fotografo con la madre anziana, che si mostrano all’obiettivo in tutta la loro nudità, Settimio Benedusi scava nel proprio passato familiare; evocando l’assenza stessa di colui che in questa prima fotografia manca. Lo scatto nasce proprio per celebrare l’anniversario della morte del padre di Settimio, Marsilio Benedusi: è la sua perdita ad accomunare il figlio e la vedova, che si sentono così esposti – nudi, appunto – al mondo.
Come a elaborare questa mancanza, Benedusi ha quindi raccolto le più significative fotografie della propria infanzia, modificandole fino a cancellare l’immagine del padre. Non si tratta di ripudiarlo, anzi: il Settimio bambino, felice e inconsapevole, viene osservato ora dall’uomo adulto, che ne conosce il futuro dolore e in qualche modo lo retrodata negli anni. Creando così una condizione di solitudine e spaesamento a dispetto dell’apparente serenità della scena iniziale; perché, se il bambino ancora può permettersi di ignorare lo scorrere inesorabile del tempo, questo impedisce alla ruota del destino di continuare a girare…
Per trasmettere anche allo spettatore il senso del viaggio emotivo compiuto dall’autore, la Leica Galerie Milano presenta le otto fotografie doppie – con e senza il padre – e l’autoritratto di Settimio Benedusi con la madre in uno scenografico allestimento. Una stanza nera, lunga e stressa, costringe infatti lo spettatore a un percorso espositivo a senso unico, com’è la nostra stessa esistenza, fino alla catarsi finale.
L’immagine di Settimio e dell’anziana vedova, quindi, è allo stesso tempo punto di partenza del progetto fotografico e approdo dell’esposizione; proprio questo scatto, poi, è stato scelto come copertina del nuovo numero di EYESOPEN!, il magazine dedicato alla cultura fotografica e alle nuove tendenze di settore che verrà presentato durante l’opening della mostra, a partire dalle 18:30 di mercoledì.