Alla Peggy Guggenheim di Venezia si sperimentano percorsi tattili per utenti con disabilità visive. Assieme a laboratori didattici, per imparare a usare il tatto come strumento per conoscere il mondo.
Dallo scorso ottobre, la collezione Peggy Guggenheim di Venezia (nell’immagine in apertura, fonte Wikipedia) ha messo a punto una serie di percorsi tattili per permettere anche al pubblico con disabilità visive di fruire della mostra Vasudeo Santu Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita, in corso sino al 10 gennaio 2016.
Guidati da Valeria Bottalico, ideatrice e curatrice dell’innovativo progetto Doppio senso – in fase di sperimentazione, realizzato in collaborazione con l’Istituto Ciechi di Milano – persone non vedenti e ipovedenti potranno accostarsi, usando il senso del tatto, a una selezione di opere della collezione permanente e della mostra temporanea, riprodotte in rilievo. Le stesse saranno accompagnate da schede tecniche descrittive redatte in Braille e in carattere grafico ad alta leggibilità, disponibili anche in formato testo e file audio, da scaricare dal sito.
Nell’ottica di concepire il museo come un luogo di inclusione e di partecipazione, il progetto prevede anche attività di laboratorio per bambini condotte dallo scultore non vedente Felice Tagliaferri, per imparare a usare il tatto come strumento di conoscenza.