Si è spento a 92 anni l’iniziatore dell’astrattismo geometrico americano, agli antipodi della pittura gestuale di cui Jackson Pollock gettava le basi nel secondo dopoguerra.
Mentre nell’America del secondo dopoguerra Jackson Pollock dipingeva lasciando la composizione in mano al caso e al gesto, un americano in Francia rispondeva all’action painting con una pittura esatta e nitida, un’esecuzione distaccata e impersonale, un astrattismo controllato, che nei libri di storia dell’arte è passato sotto la voce Hard edge painting. Aveva 92 anni, Ellsworth Kelly, quando si è spento domenica 27 dicembre nella sua casa a Spencertown, nello stato di New York.
Ellsworth Kelly nasceva nel 1923 nella provincia americana; nel 1948 si trasferisce a Parigi dove frequenta l’École nationale supérieure des Beaux-Arts e conosce artisti come Jean Arp, Constantin Brancusi, Alexander Calder e Joan Miró.
Sono gli anni in cui Ellsworth Kelly abbandona l’arte figurativa e inizia a comporre una grammatica pittorica fatta di monocromi squillanti, di contrasti risoluti e tele sagomate. Nel 1954 fa ritorno in America e, due anni dopo, la Betty Parsons Gallery gli allestisce la sua prima mostra personale. Da allora, non si è più fermato.
La prima grande retrospettiva arriva nel 1973 al Museum of Modern Art; la seconda nel 1996, che, dopo la prima tappa al Guggenheim Museum, viaggia tra Los Angeles, Londra e Monaco.
Dopo decadi di mostre e riconoscimenti, nel 2013 Kelly compie 90 anni, riceve la National Medal of Arts da Barack Obama, la più alta onorificenza americana per le arti.