Addio a Ellsworth Kelly, il maestro dell’Hard-edge painting

28 Dicembre 2015

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Mentre nell’America del secondo dopoguerra Jackson Pollock dipingeva lasciando la composizione in mano al caso e al gesto, un americano in Francia rispondeva all’action painting con una pittura esatta e nitida, un’esecuzione distaccata e impersonale, un astrattismo controllato, che nei libri di storia dell’arte è passato sotto la voce Hard edge painting. Aveva 92 anni, Ellsworth Kelly, quando si è spento domenica 27 dicembre nella sua casa a Spencertown, nello stato di New York.

Ellsworth Kelly nasceva nel 1923 nella provincia americana; nel 1948 si trasferisce a Parigi dove frequenta l’École nationale supérieure des Beaux-Arts e conosce artisti come Jean Arp, Constantin Brancusi, Alexander Calder e Joan Miró.
Sono gli anni in cui Ellsworth Kelly abbandona l’arte figurativa e inizia a comporre una grammatica pittorica fatta di monocromi squillanti, di contrasti risoluti e tele sagomate. Nel 1954 fa ritorno in America e, due anni dopo, la Betty Parsons Gallery gli allestisce la sua prima mostra personale. Da allora, non si è più fermato.

La prima grande retrospettiva arriva nel 1973 al Museum of Modern Art; la seconda nel 1996, che, dopo la prima tappa al Guggenheim Museum, viaggia tra Los Angeles, Londra e Monaco.
Dopo decadi di mostre e riconoscimenti, nel 2013 Kelly compie 90 anni, riceve la National Medal of Arts da Barack Obama, la più alta onorificenza americana per le arti.