Lo studio dell’architetto inglese Norman Foster è tra quelli scelti dal governo come “consiglieri” per il restauro dell’iconico Palazzo di Westminster. I lavori inizieranno presumibilmente intorno al 2020.
Quattro giganti dell’architettura britannica e internazionale sono stati selezionati dal governo londinese come “consiglieri” d’eccezione per il restauro a cui il Palazzo di Westminster sarà sottoposto intorno al 2020. Sono Allies & Morrison, studio con base a Londra e firma di ben 37 progetti da Premio RIBA; il team interdisciplinare BDP; il colosso HOK con 25 uffici sparsi per il globo e, infine, Foster + Partners: il meglio del meglio per rimettere a nuovo uno dei simboli universali di Londra.
Da tempo, il Parlamento del Regno Unito fa parte di una lista di edifici ad alto rischio deterioramento. Considerato che, ormai, interventi singoli e circoscritti non sono più sufficienti a garantirne la preservazione, lo scorso giugno un team di esperti ha presentato, su richiesta delle autorità, uno studio preliminare – in termini di costi, tempi, rischi e benefici – delle opzioni possibili per un restauro completo dell’edificio ottocentesco sulla riva settentrionale del Tamigi.
Per il momento le alternative sono ancora al vaglio: è possibile che entro la primavera 2016 venga presa una decisione. Intanto i quattro studi sono pronti a mettere a disposizione della causa tutto il loro sapere: “Siamo felici di essere stati selezionati”, commentano da Foster + Partners. “L’edificio è un’opera eccezionale, un’icona della democrazia nel mondo. L’opportunità di convertire questa magnifica architettura del XIX secolo in un edificio del XXI è una delle più eccitanti sfide architettoniche nel Paese oggi”.