L’architetto è stato premiato con il prestigioso premio all’architettura italiana, per il progetto del recupero del panificio dell’ex caserma di Santa Marta, convertito in sede universitaria.
Alla Triennale di Milano è stata consegnata la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana che ogni tre anni, dal 2003, premia la miglior produzione nazionale nell’ambito della progettazione. Quest’anno, ad aggiudicarsi il prestigioso premio è stato Massimo Carmassi, per il recupero del panificio dell’ex caserma di Santa Marta, convertito in sede universitaria (nella foto in apertura).
Nato a Pisa nel 1943, docente all’Università IUAV di Venezia, l’architetto è stato premiato dal presidente della Triennale – nonché della giuria – Claudio De Albertis, assieme a ISP e IUAV Studi e progetti. “Sono molto contento che sia stato premiato il restauro, un “mestiere” che sembra non esistere in architettura”, ha dichiarato Carmassi.
In realtà si tratta molto più di un semplice intervento filologico: infatti, non ci si è limitati a recuperare il preesistente, salvaguardando la natura storica delle strutture e adeguandole alla nuova destinazione d’uso, ma si è realizzata un’opera di architettura, contemporanea e coerente con il contesto storico.
Il progetto di Massimo Carmassi, assieme a quello degli altri finalisti, resterà in esposizione alla Triennale sino al 7 febbraio 2016.
La premiazione è proseguita con il conferimento delle Medaglie d’Oro alla Carriera a Mario Bellini, Luigi Caccia Dominioni, Franco Purini e Francesco Venezia.
Il premio speciale all’opera prima è andato, invece, a B22 per l’Housing sociale Cascina Merlata Edificio 11 a Milano; i premi speciali alla committenza pubblica e privata sono stati consegnati, rispettivamente, all’amministrazione comunale di Aquileia per il progetto dell’Aula di Cromazio e le piazze della Basilica, e a Isabella Seragnoli – presidentessa di Coesia – per l’opera MAST – Manifattura Arti, Sperimentazione e Tecnologia, realizzata a Bologna nel 2013.