Il celebre capolavoro pittorico dell’artista lombardo fa momentaneamente ritorno alla sua terra d’origine, che lo festeggia con una serie di eventi espositivi da non perdere.
Riflettori puntati su Bergamo, in questo scampolo di 2015. La cittadina lombarda è protagonista di una straordinaria iniziativa, che accontenterà di certo gli amanti della pittura cinquecentesca. Dopo più di 150 anni, uno dei capolavori dell’arte moderna fa ritorno nella sua città d’origine, accolto da un affascinante ciclo di eventi in suo onore.
L’opera in questione è Il Sarto di Giovan Battista Moroni, ceduto alla National Gallery di Londra nel 1862 e tuttora conservato dall’istituzione museale britannica. Realizzato dal famoso pittore nato nella provincia bergamasca, il meraviglioso dipinto ha ritrovato le sue radici, approdando – seppur temporaneamente – nelle sale dell’Accademia Carrara, già custode di altri splendidi lavori firmati da Moroni, come i Coniugi Spini e la Bambina di casa Redetti.
L’imperdibile focus espositivo allestito tra le sale della rinnovata Accademia Carrara è solo una delle tre tappe di cui si compone Io sono Il Sarto. Moroni a Bergamo, la rassegna “diffusa” tra alcuni importanti luoghi di cultura cittadini, fino al 28 febbraio 2016. Il Museo Adriano Bernareggi regala al pubblico l’opportunità di ammirare dal vivo lo stupefacente Ritratto di Gian Gerolamo Albani, circondato da altre otto opere realizzate da Moroni per il territorio bergamasco, come l’Ultima Cena di Romano di Lombardia.
L’ideale viaggio alla scoperta del grande pittore cinquecentesco si conclude al Museo di Palazzo Moroni, antica residenza nobiliare custode di alcune emblematiche opere dell’artista. Nell’imponente salone trovano spazio, fra gli altri, il Cavaliere in rosa, il Ritratto di Isotta Brembati e l’austera Dama in nero, che confermano l’indiscusso talento del Moroni nel rendere lo spessore psicologico dei suoi soggetti.
[Immagine in apertura: Giovan Battista Moroni, Il Sarto, 1570 ca. – Londra, National Gallery, dettaglio]