Vincitore solo in Italia di ben 11 Compassi d'Oro, Richard Sapper si è spento a Milano all'età di 83 anni, il 31 dicembre scorso. A darne la notizia, la casa editrice Phaidon.
È giunto in ritardo, l’annuncio della scomparsa di Richard Sapper, designer tedesco nato nel 1932 e tra i più incisivi nel panorama internazionale del secondo Novecento. Succede fin troppo spesso, in effetti, che alcuni dei progettisti che hanno fatto la storia del design industriale se ne vadano senza clamore, meritando sì gli onori della cronaca ma non quel commiato generale che pure spetterebbe loro.
Perché, se questo nome non vi dice niente, è invece molto probabile che abbiate posseduto o possediate ancora alcuni degli oggetti nati proprio dal tavolo da disegno di Sapper.
Attivo principalmente in Italia, il designer ha vinto il suo primo Compasso d’Oro – massimo riconoscimento per il design nazionale – già nel 1960, ovvero a meno di 30 anni. Gli ultimi due – a non voler contare quello alla carriera, consegnatogli nel 2014 – risalgono allo stesso anno, il 1998, quando Sapper viene premiato per due diversi prodotti: la bicicletta pieghevole da città Zoombike e la macchina da caffé Coban di Alessi.
In quel lasso di tempo – quasi 40 anni! – che intercorre tra i primi e gli ultimi riconoscimenti, il Sapper ha firmato lampade (a cominciare dalla Tizio, per Artemide), apparecchi radio, mobili e sedie da ufficio… e persino alcuni computer.
Richard Sapper è riuscito a confrontarsi con figure professionali e tecnici appartenenti ai più svariati reparti dell’industria, dall’elettronica all’illuminazione, dagli storici mobilieri italiani ai produttori di oggetti per la cucina. Non soltanto comprendendo specificità e bisogni di ogni settore, ma innovandolo con un’estetica pulita, razionale e razionalizzata, che non escludeva elementi “aggiunti” solo per provocare sensazioni piacevoli nell’utilizzatore.
Paradigmatici, in tal senso, sono i televisori e le radio portatili progettati da Sapper con Marco Zanuso, per Telefunken e Brionvega: preferendo la plastica a materiali dall’aspetto nobile (dal metallo al legno o presunto tale), colorando lo shell e conferendogli bordi arrotondati, aiuteranno le grandi masse a familiarizzarsi con i prodotti tecnologici e considerarli sempre più come oggetti “di servizio”, a cui approcciarsi in modo informale.
Una lezione che, in tempi più recenti, anche la Apple di Steve Jobs sfrutterà per rendere più popolari i propri Macintosh…
[Immagine in apertura: Richard Sapper e Marco Zanuso, radioricevitore TS 522, produttore Brionvega, uscito sul mercato nel 1964. Fonte: Wikipedia]