Una curatrice francese per la Biennale d’Arte di Venezia

23 Gennaio 2016

Christine-Macel-Biennale-Arte-di-Venezia-2017

Il problema che si pone oggi è quello di ridefinire una cultura comune, materiale e spirituale, una ‘coscienza mediterranea’ in mancanza di un’unità politica, economica o religiosa”. Così si esprimeva la curatrice Christine Macel lo scorso novembre, nel catalogo della mostra Nel Mezzo del Mezzo. Arte contemporanea nel Mediterraneo, a cui aveva lavorato assieme a Marco Bazzini e Bartomeu Marí.

Appena annunciata come curatrice della prossima Biennale d’Arte di Venezia, la 57esima edizione che si terrà a partire dal mese di maggio del 2017, la citazione appena riportata può costituire un valido indizio su quella che sarà l’Esposizione Internazionale che la Macel andrà a inaugurare il prossimo anno.
Dopo una Biennale Arte diretta da Okwui Enwezor incentrata sul tema delle fratture e delle divisioni che pervadono il mondo, e da una constatazione del tempo presente come age of anxiety”, ha commentato il Presidente Paolo Baratta, “la Biennale trova in Christine Macel una curatrice protesa a valorizzare il grande ruolo che gli artisti hanno nell’inventare i loro universi e nel riverberare generosa vitalità nel mondo che viviamo”.

Curatore capo dal 2000 del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou di Parigi, Christine Macel è già stata curatrice del Padiglione Francese alla Biennale di Venezia del 2013 e del Padiglione Belga per l’edizione del 2007. Al Beaubourg ha curato diverse mostre personali, tra cui quelle di Sophie Calle, Philippe Parreno e Gabriel Orozco.
Si tratta di un ritorno alla guida della Biennale di un francese dopo 22 anni, ovvero da quando nel 1995 l’edizione del centenario fu affidata a Jean Clair.