28 Febbraio 2016
Esposti alla Fundacìon Mapfre i minimalisti paesaggi marini minimalisti che il poliedrico artista giapponese ha realizzato in varie parti del mondo, fin dal 1980.
Prende avvio da un semplice interrogativo – “Che cosa vide il primo essere umano quando si alzò e guardò il mare?”- la raccolta di fotografie di Hiroshi Sugimoto dedicate all’ambiente marino, in mostra alla Fundación MAPFRE di Barcellona fino all’8 maggio.
Concependo la fotocamera come “una macchina del tempo in grado di rappresentare il senso del tempo”, l’artista giapponese cattura scene nelle quali un uomo primitivo avrebbe potuto riconoscersi per spingere l’osservatore contemporaneo a chiedersi se esistano punti di contatto tra le due visioni, passata e attuale.
Onde, brezze, panorami, impressi nella pellicola fotografica rivelano un aspetto quasi mistico, mentre i titoli delle foto rimandano a un approccio documentaristico.
Nato a Tokyo nel 1948, Hiroshi Sugimoto ha studiato fotografia negli Stati Uniti; si è affermato anche grazie all’aspetto multidisciplinare della sua attività che lo porta a misurarsi con la scultura, l’architettura, l’installazione e la fotografia; è presente nelle collezioni di molte istituzioni culturali internazionali, come il Metropolitan Museum of Art di New York e la Tate Modern di Londra.
[Immagine in apertura: Hiroshi Sugimoto, Baia di Sagami, Giappone, 1997]