A Stoccolma, i fratelli Chapman dialogano con Goya

28 Febbraio 2016

Jake e Dinos Chapman The Nature of Particles at Magasin III. Photo by Christian Saltas

Fino al 5 giugno gli spazi del Magasin III, tra le istituzioni più importanti in Svezia per l’arte contemporanea, aprono le porte agli inglesi Jake & Dinos Chapman, con un’installazione site-specific e una selezione di opere recenti, tra cui i quattro diorami di The Sum of All Evil.
In The Nature of Particles, curata da Tessa Praun, i due continuano ad attivare nello spettatore quel senso di stravolgimento emotivo divenuto ormai una loro cifra stilistica.

Venti tavole originali del grande pittore Francisco Goya (1746-1828), eccezionalmente concesse in prestito dal Nationalmuseum di Stoccolma, vengono poste in dialogo diretto e senza filtri con “quell’inferno di atrocità, al tempo stesso ripugnante e affascinante”, misto a umorismo e gusto per l’assurdo, che popola le opera del duo.
Nonostante i 200 anni di distanza, sia il maestro spagnolo che i Chapman si focalizzano sui lati più oscuri dell’umanità, ponendo chi osserva di fronte a scene drammatiche, talvolta disgustanti, frutto della violenza tra esseri simili o della deformazione dei canoni tradizionali.

Con le loro opere Jake Chapman (1966) e Dinos Chapman (1962) avanzano dichiarazioni forti sulla società, sulla politica e sulla religione. Attraverso disegni, sculture e video, che sono valsi loro vari riconoscimenti e la partecipazione ad eventi internazionali fin dalla laurea presso presso il Royal College of Art di Londra, nel 1990, si sono dimostrati capaci di spingere la loro immaginazione oltre i confini del “bello” e di ciò che non è ritenuto tale.