Il Benvenuto Cellini firmato da Terry Gilliam, con le musiche di Hector Berlioz, approda a Roma: è la prima volta per l'Italia. Un’opera lirica per gli amanti dell'arte, incentrata sulla figura romantica del grande orafo e scultore manierista.
Martedì 22 marzo il Teatro dell’Opera di Roma ospiterà il capolavoro di Hector Berlioz, incentrato sulla figura del grande orafo e scultore manierista Benvenuto Cellini.
L’allestimento – con la regia visionaria e cinematografica di Terry Gilliam – approda nella Capitale in prima nazionale, dopo aver incantato Londra, Barcellona e Amsterdam, e vedrà sul podio dell’orchestra il Maestro Roberto Abbado.
“Berlioz vede in Cellini il suo alter ego: in quest’opera c’è euforia e gioia ma anche la solitudine dell’artista romantico”, commenta a tal proposito il Direttore, che aggiunge: “questa musica è al limite dell’ineseguibile, ha in sé una grande tensione e anticipa le avanguardie del ‘900“.
Nata come opéra comique e poi soggetta a lunghe rielaborazioni, la messa in scena del Benvenuto Cellini fu un sonoro fiasco al suo debutto parigino nel 1838, e poi negli anni ha sempre rappresentato un titolo ostico per la difficoltà musicale ed interpretativa, oltre che scenica.
L’opera è una coproduzione con l’English National Opera di Londra e De Nationale Opera di Amsterdam e sarà in cartellone al Costanzi fino al 3 aprile.