Il legame ancestrale tra un popolo e la propria terra d'origine è il cuore della mostra 'Cosmovisione Shuar', cui è associata anche un'iniziativa benefica, a supporto della foresta amazzonica.
Resta aperta fino al 19 aprile presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, a Pisa, la mostra Cosmovisione Shuar, che presenta una selezione degli scatti realizzati da Gianluca Balocco durante la sua permanenza in Ecuador.
Oltre a 45 fotografie, il percorso espositivo è arricchito da sculture e installazioni, testimoni del legame ancestrale tra il popolo Shuar e la foresta amazzonica.
Associata a una raccolta fondi per la difesa e la salvaguardia dell’Amazzonia, terra di origine degli Shuar costantemente messa a rischio da pratiche spietate di sfruttamento del territorio, la mostra offre l’occasione per estendere la conoscenza su questo popolo anche attraverso due contributi video d’eccezione.
Sono infatti disponibili due proiezioni, relative alla Dichiarazione dei Diritti del popolo Shuar, enunciata dal capo della comunità di Sapap Naint in Amazzonia, e alla preghiera ad Arutam, la divinità immanente della mitologia animistica Shuar.
“La vita degli Shuar si è fortemente connessa alle piante attraverso il lungo processo evolutivo di uomini ed etnie che li hanno preceduti per migliaia di anni. – ha dichiarato Gianluca Balocco in seguito alla sua esperienza diretta – Le piante per il popolo Shuar cambiano di significato, nome e finalità a seconda dell’uso che ne viene fatto. Ogni pianta o parte di essa diventa un rimedio: contro il morso di serpente, la febbre, il cancro, la caduta dei capelli, i dolori del parto, l’infezione batterica e ogni altro problema che può colpire ed affliggere l’uomo che vive nella foresta.”