Classici come 'Vengo anch’io. No tu no' e 'La vita l’è bela' rivivono in una nuova veste, in prima assoluta a Lugano, grazie al teatro musicale di Moni Ovadia.
Nell’ambito della rassegna di teatro LuganoInScena, sabato 12 marzo Moni Ovadia (nella foto in apertura) salirà sul palco della Sala Teatro del LAC – supportato dal talento pianistico di Alessandro Nidi – per omaggiare Enzo Jannacci, a quasi tre anni dalla sua scomparsa.
In esclusiva ed in prima esecuzione assoluta per la rappresentazione di Lugano, l’artista e il suo accompagnatore saranno affiancati da un quintetto d’archi composto da due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso.
Jannacci, cantautore, cabarettista e attore – ma anche cardiochirurgo – tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra, fin dagli anni ‘50 ha lavorato insieme agli amici Dario Fo e Giorgio Gaber, passando dalla canzone dialettale al rock e al jazz.
Autore di quasi 30 album – alcuni dei quali rappresentano importanti capitoli della discografia italiana – di varie colonne sonore e di canzoni per altri artisti (i più noti Cochi & Renato), dopo un periodo di ombra nella seconda metà degli anni ‘90, è tornato a far parlare di sé ottenendo vari premi alla carriera e riconoscimenti per i suoi ultimi lavori discografici.
Tra i suoi brani più noti, sono ormai indelebili nella memoria popolare i versi di Vengo anch’io. No tu no, El portava i scarp del tennis, Ho visto un re, Quelli che…, La vita l’è bela. Alcune di queste canzoni saranno appunto reinterpretate da Moni Ovadia – anch’egli artista versatile e curioso sperimentatore, che si è affermato nel teatro musicale, dimostrando una sua personale ricerca espressiva – proposte alternandole a brevi racconti, pensieri e ricordi.