Gli artisti più rappresentativi del Giappone di oggi si trovano a Udine, per celebrare con una mostra - e un'opera site specific - il 150esimo anniversario dell'inizio delle relazioni tra il Paese del Sol Levante e l'Italia.
Un nuovo appuntamento per gli appassionati del Sol Levante e della sua multiforme cultura si inserisce nel ricco programma di iniziative che celebrano il 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.
Al via a Udine Paradoxa, una mostra con cinque dei più rappresentativi nomi dell’arte contemporanea giapponese: Tatzu Nishi, Manya Kato, Takahiro Iwasaki, Taro Izumi, Yuuki Matsumura.
Promossa in concomitanza di Far East Film Festival – il maggiore festival cinematografico orientale in Europa, che precede di alcuni giorni – Paradoxa è curata da Denis Viva e coinvolge due location della città friulana.
A Piazza Libertà, Tatzu Nish – che ad Udine assumerà, come sua abitudine, un nuovo pseudonimo temporaneo, divenendo Taturo Atzu – costruirà la sua prima installazione site specific in Italia. Realizzerà un vero e proprio spazio abitativo, nel quale la statua della Giustizia, tra i simboli cittadini, sarà eccezionalmente inserita in una dimensione casalinga con arredi firmati Calligaris.
A Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea sarà possibile immergersi nei codici visivi degli altri artisti coinvolti nel progetto, misurandosi anche con le speciali modalità di interazione sviluppate da ciascuno.
A questa prima edizione di Paradoxa ne seguiranno nei prossimi anni altre due, dedicate rispettivamente alla Cina e Sud Corea, secondo un progetto triennale finalizzato all’indagine della scena artistica contemporanea dell’estremo Oriente.
[Immagine in apertura: Tatzu Nishi (alias Taturo Atzu), Discovering Columbus (New York), 2012, Columbus Circle, New York. Foto: Go Sugimoto]