Scompare all'età di 87 anni il fumettista che, per primo, ha disegnato il personaggio creato assieme a Sergio Bonelli. Sempre su testi dello sceneggiatore ed editore, Gallieno Ferri ha realizzato la prima storia di Mister No, di cui firma inoltre le prime 115 copertine.
L’annuncio della sua scomparsa viene dato con i toni sobri e riservati che sin dalla nascita hanno contraddistinto la produzione editoriale – o meglio, creativa – di tutta la Sergio Bonelli Editore: sul sito si legge che Gallieno Ferri si è spento a Genova nella giornata odierna, 2 aprile. In realtà, si possono leggere lo stesso i sentimenti di chi scrive, in quello che già dal titolo onorifico riconosciuto al grande fumettista – Maestro, appunto – è il compianto di un gruppo di persone che spesso e volentieri non sono stati semplicemente colleghi, ma compagni.
Solo lasciando questo mondo – per riposare a Darkwood, come ha scritto su Facebook Moreno Burattini, sceneggiatore e poi editor di Zagor – Gallieno Ferri ha messo fine alla sua avventura con il personaggio creato nel 1961; assieme a quel Guido Nolitta che altri non è se non lo stesso Sergio Bonelli, proprio in quegli anni giunto alla guida della casa editrice in cui è letteralmente cresciuto, tra i personaggi creati dal padre Gian Luigi – un nome su tutti: Tex Willer – e la gestione imprenditoriale della madre, Tea Bertasi.
Agli inizi dei Sessanta, Gallieno Ferri entra quindi a far parte di un universo creativo che è un sogno collettivo, anzi di famiglia, e della “famiglia Bonelli” diverrà uno di quei membri che assicurano continuità – e qualità – ad albi e storie attraverso tre generazioni: di Zagor, l’ex geometra ligure ha realizzato il cosiddetto character design – un eroe atletico, muscoloso e agile come si richiede al protagonista di avventure fanta-western dagli spunti più disparati -, diversi numeri e tutte le copertine della testata, compresi i vari albi mensili e speciali.
Gallieno Ferri è scomparso oggi, all’età di 87 anni, ma la continuità del suo cinquantennale contributo al fumetto italiano sembra riuscire, almeno per poco, a farsi beffe della morte stessa: le sue ultime cover non sono state ancora pubblicate. E vedremo il “suo” Zagor almeno per qualche altro mese.