La bellezza canonica delle opere conservate a Palazzo Morando, a Milano, fino al 17 luglio viene messa a confronto con lo stile originale e sorprendente di Gaetano Pesce, capace di spaziare dal design al gioiello d'artista. In una mostra curata da Vittorio Sgarbi.
“È la persona più sorprendente e originale che ho conosciuto negli ultimi anni; Gaetano è sempre curioso e stupito come un ragazzo, a Los Angeles come a Venezia, desideroso soltanto e continuamente di conoscere e meravigliarsi. Orgogliosamente italiano…”
Con queste parole, Vittorio Sgarbi introduce Altra bellezza, la mostra su Gaetano Pesce da lui curata, aperta in concomitanza con la Milano Design Week.
Nella cornice di Palazzo Morando, fino al 17 luglio prossimo, l’universo sorprendente e mutevole di Pesce viene interpretato e presentato attraverso tre sezioni tematiche: Preziosi, Modelli di Forma e Inserti Musivi. Allestita nelle sale settecentesche della Pinacoteca – al cui interno è ospitata una collezione permanente di dipinti, sculture, stampe che testimonia l’evoluzione urbanistica e sociale di Milano tra la seconda metà del XVII e i primi anni del XIX secolo – Altra bellezza innesta nel percorso espositivo tradizionale la multiforme creatività di Pesce, con la prorompente vivacità dei suoi codici e dei suoi esiti.
Collane, bracciali, gioielli in resina poliuretanica, oggetti ed elementi decorativi concepiti a partire dai concetti di trasformazione e cambiamento, talvolta sviluppati mediante espliciti richiami all’antico, mettono in evidenza il peculiare immaginario dell’architetto, scultore e designer originario di La Spezia, offrendo un’opportunità per riconoscerne la capacità di spaziare tra i campi del design, della gioielleria e delle arti visive.