Il bianco, tonalità associata alla purezza nella cultura occidentale, è stato spesso scelto dagli stilisti come tinta delle loro più innovative - e trasgressive - creazioni. Lo dimostra un'esposizione a Carpi, che passa in rassegna - proprio come in una sfilata - le visionarie proposte di John Galliano, i corsetti di Vivienne Westwood e quella "ossessione" che Gianfranco Ferrè aveva per la camicia da donna...
Il corsetto punk ideato da Vivienne Westwood, la camicia da donna di Gianfranco Ferrè – con quella sua scollatura tanto geometrica e rigorosa, quanto profonda e seducente: cos’hanno in comune? Il colore, o meglio: il non-colore, essendo entrambi due capi bianchi.
A Carpi (Modena), fino al 12 giugno i Musei di Palazzo dei Pio portano in mostra trenta iconiche creazioni, una serie di grandi classici usciti dalle più famose maison dell’alta moda – da Armania a Prada, passando per Versace e Ferrè, per esempio – e accomunati da una tonalità: sono “total” White, come s’intitola appunto la rassegna dedicata alla tinta della purezza per antonomasia.
L’allestimento dell’esposizione (curata da Manuela Rossi) riproduce lungo le logge di Palazzo dei Pio la tipica passerella di una sfilata, trasformandola in una ideale cronologia dei modelli, selezionati e prestati dagli Archivi di Ricerca Mazzini di Massalombarda (RA), una delle più complete raccolte italiane dedicate alla storia della moda.
Il percorso ha inizio così nel 1960 – in coincidenza del Boom Economico, che porta la stessa Carpi ad affermarsi come polo produttivo nell’industria tessile – fino al 2010, assunto come anno simbolico delle nuove sfide che il comparto della moda è chiamato ad affrontare.
Gli anni Sessanta e Settanta rappresentano il momento di forte contestazione delle regole e delle tradizioni: a inizio mostra si trovano subito esposti i modelli no logo in uso nella Swinging London – con la scelta da parte degli stilisti di non “brandizzare” le proprie creazioni in polemica con il sistema consumistico – fino ad arrivare alle fantasiose sperimentazioni della giapponese Rei Kawakubo, ideatrice del marchio Comme des Garçons.
La sezione dedicata agli anni Ottanta e Novanta passa in rassegna i maestri del made in Italy e soprattutto le proposte di Gianfranco Ferré, vero e proprio filosofo della camicia bianca, che trasformò – da capo apparentemente umile – in autentico feticcio.
L’ultima sezione guarda al Nuovo Millennio, alle evoluzioni dello stile e all’introduzione di materiali inediti, passando dalle creazioni di John Galliano ai più recenti prodotti griffati Prada.