Una delle aree socialmente più delicate della capitale egiziana ospita da qualche settimana un murale dalle dimensioni impressionanti, realizzato sulle pareti di oltre cinquanta edifici.
È un’opera artistica di dimensioni impressionanti, quella che campeggia ora sulle pareti delle abitazioni all’interno del quartiere del Cairo in cui vivono i “garbage collector”, una parte della popolazione che sopravvive grazie al riciclo dei rifiuti urbani.
Realizzato dall’artista franco-tunisino eL Seed nel sobborgo di Manshiyat Naser, lo sgargiante graffito anamorfico colorato di arancione, bianco e blu riporta, in arabo, una frase pronunciata da un vescovo cristiano-copto nel terzo secolo: “Se qualcuno vuole vedere la luce del sole deve prima pulirsi gli occhi”.
L’effetto dell’opera, vista dall’alto, è di grande impatto, regalando una nota di colore a un’area urbana molto fragile.
L’opera è stata accolta con grande sorpresa e benevolenza dagli abitanti, spesso vittime di pregiudizi a causa della vicinanza ai rifiuti. La stessa sorpresa sembra aver pervaso anche le autorità egiziane, che non si sono opposte alla realizzazione dell’intervento nonostante la controversa situazione politica ed economica del Paese, mentre il plauso da parte degli artisti locali non si è fatto attendere.
L’iniziativa ha riscosso un incredibile successo anche fra il popolo del web. Secondo quanto riportato dal New York Times, più di 5mila persone hanno condiviso su Facebook una dichiarazione di eL Seed in merito alla natura del progetto, dimostrando ancora una volta la straordinaria potenza della creatività negli interventi urbani, ben oltre i limiti dei conflitti politici o sociali.