La band inglese che ha incendiato gli anni Novanta con singoli come 'Firestarter' e 'Smack My Bitch Up' torna in Italia, nella line up di due festival. A Gallipoli e Treviso.
Saranno due le date italiane per ascoltare i Prodigy, ancora in pista dopo oltre 25 anni con il loro ultimo album in studio The Day is my Enemy: il 16 agosto al Postepay Sound Parco Gondar di Gallipoli e il 2 settembre all’Home Festival di Treviso.
Il trio britannico, che ha rivoluzionato la musica con il suo disco di maggior successo The Fat of the Land – un’inedita combinazione tra musica elettronica, rock e dance – torna in Italia dopo un tour che toccherà molti festival mondiali, dallo Strawberry in Cina all’Hurricane in Germania, dall’Exit in Serbia al Qstock in Finlandia.
A marzo del 2015 erano tornati più scatenati che mai, partorendo il sesto disco di inediti della loro carriera. Un album che conta ben sei anni di gestazione, registrato e composto durante il tour, in volo o negli after-party con la costante che contraddistingue i Prodigy sin dagli albori: rabbia e pura adrenalina.
Afferma il leader Liam Howlett – dj, musicista e fondatore del gruppo nel 1990, dopo aver conosciuto a un rave party gli altri membri Keith Flint e Leeroy Thornhill: “Ho sempre visto la musica che mi piace come una forma di attacco. Non ho pianificato che l’album avesse un suono violento, è semplicemente il suono che viene fuori dallo studio. Il suono dei Prodigy“.
Riconosciuti anche come il gruppo che ha portato ai mass media la sottocultura giovanile dei raver, i Prodigy sono stati – con i Chemical Brothers, Fatboy Slim, The Crystal Method – tra i maggiori esponenti del big beat degli anni Novanta.