Innovazione è la parola chiave del 'Festival des Architectures Vives' di Montepellier, nel sud della Francia. L'edizione 2016, al via il 14 giugno prossimo, celebra il decennale dell'iniziativa, confermando la formula degli interventi temporanei in location urbane di notevole interesse architettonico.
È un’opera del giovane architetto Maurice Schwab – laureato presso l’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Montpellier nel 2015 e ora professionalmente attivo nella città di Tolosa – il FAV Pavilion 2016, punto di partenza del percorso del Festival des Architectures Vive.
La manifestazione coinvolgerà il centro storico di Montpellier – capoluogo della Languedoc-Roussillon nella Francia del sud – dal 14 al 19 giugno e la limitrofa località de La Grande Motte dal 18 al 26 giugno prossimo.
Luogo di accoglienza e spazio informativo pubblico, il padiglione firmato da Maurice Schwab costituisce l’avvio dell’itinerario del festival di architettura e offre un collegamento simbolico con le precedenti edizioni dell’iniziativa, grazie all’esposizione di un’ampia documentazione di immagini, video e materiale cartaceo.
Giunto al decimo anno, il Festival des Architectures Vive punta a valorizzare il patrimonio architettonico locale assegnando alle nuove leve della professione architettonica una precisa “sfida”: l’invito a presentare proposte temporanee e leggere che dialoghino con luoghi di alto rilievo storico-architettonico, dislocati nel centro storico di Montpellier e anche de La Grande Motte.
Promosso dall’associazione Champ Libre, l’appuntamento rappresenta l’occasione ideale per riscoprire le caratteristiche corti degli hôtels particuliers distribuite nella città francese. Qui una rosa di giovani progettisti – provenienti quest’anno da Francia, Belgio, Germania, Canada e Argentina – seguendo il fil rouge dell’innovazione sta per presentare interventi site-specific sviluppati nei mesi scorsi.
Ciascun allestimento permette di riflettere su temi quali l’ecologia, la new technology, la gestione dello spazio pubblico, il verde urbano, con forme e modalità di interazione sempre diverse. I visitatori avranno quindi la possibilità di sperimentare in prima persona proposte curiose e insolite, realizzate con materiali anche di recupero, e di superare la soglia di spazi privati – talvolta inaccessibili da alcuni anni – assolutamente sorprendenti.
[Immagine in apertura: [IN N’ OVER], progetto presentato da Maxime Derrouch, Typhaine Le Goff e Emeline Marty per l’edizione 2016 di FAV – Festival des Architectures Vives]