19 Giugno 2016
Con 'Caravaggio and the Painters of the North' il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid rivela il fascino e l'influenza di Michelangelo Merisi sugli artisti attivi nel Nord Europa, che trassero ispirazione dal suo stile rivoluzionario per sviluppare una pittura improntata a drammatici contrasti di colori, luce e ombra.
È stata resa possibile da prestigiosi prestiti internazionali la mostra Caravaggio and the Painters of the North, in programma dal 21 giugno al 18 settembre al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. Provengono infatti da collezioni private e da istituzioni culturali di altissimi livello i 53 dipinti selezionati per l’atteso appuntamento espositivo al via il 21 giugno.
Dal Metropolitan Museum of Art di New York alla Galleria degli Uffizi di Firenze, dall’Hermitage di San Pietroburgo al Rijksmuseum di Amsterdam, fino alla chiesa di San Pietro in Montorio a Roma, la mostra punta a dimostrare quanto gli echi di Caravaggio si diffusero ben oltre l’area geografica in cui l’artista operò direttamente.
Partendo dalla presentazione della parabola artistica di Michelangelo Merisi, dalla stagione trascorsa a Roma fino alla produzione degli ultimi anni, Caravaggio and the Painters of the North attiva una serie di dialoghi con le opere realizzate dagli artisti che in modo più significativo e incisivo seppero apprendere la sua lezione, facendola propria.
Dallo stuolo di pittori olandesi, tra cui Dirk van Baburen, Gerrit van Honthorst e Hendrick ter Brugghen, ai colleghi attivei nel territorio delle Friandre, come Nicolas Régnier e Louis Finson, fino ai francesi Simon Vouet, Claude Vignon e Valentin de Boulogne, il progetto curatoriale del Thyssen-Bornemisza presenta un’ampia analisi sulle influenza e sule conseguenze esercitate da un gigante dell’arte italiana in una specifica porzione dell’Europa.
Punto focale del percorso espositivo è il dipinto di Santa Caterina d’Alessandria, opera compresa in modo permanente nella collezione del noto museo spagnolo, di cui costituisce uno dei simboli indiscussi. Questo olio su tela introduce alla visita dell’intera mostra, avviando una sorta di “immersione” nelle atmosfere dell’epoca di Caravaggio e nei decenni immediatamente successivi alla sua morte. A seguire, la mostra propone capolavori eseguiti durante la sua permanenza a Roma; le sale conclusive si focalizzano quindi con pienezza sui suoi seguaci stranieri.