La città modenese si prepara a ospitare un’importante mostra che indaga il fenomeno dell’arte urbana, attraverso preziosi materiali d’archivio e le esperienze dei writer più famosi.
1984. Evoluzione e rigenerazione del writing è il titolo della mostra allestita, dal 24 giugno al 18 settembre, presso la Galleria Civica di Modena, nella sede della Palazzina dei Giardini. Una panoramica sulle tante evoluzioni dell’arte di strada, grazie all’opera dei suoi rappresentanti più significativi, a partire da un anno cruciale, quel 1984 di orwelliana memoria.
La stessa Modena può vantare un solido legame con la street art fin dal 1981, quando Jean-Michel Basquiat, uno dei pionieri del genere, sbarcò in città, protagonista della mostra personale allestita alla galleria di Emilio Mazzoli. Icone, il celebre festival si street art, l’attività della Fondazione Giorgio De Mitri e delle gallerie Avia Pervia e D406 hanno poi contribuito a mantenere in vita una tradizione quanto mai attuale.
L’imminente rassegna darà grande rilievo a uno degli aspetti più controversi della street art, gli interventi realizzati nello spazio urbano senza essere stati commissionati. Attraverso fotografie e video, il pubblico entrerà in contatto con i linguaggi e le tecniche adottati dai writer, seguendone le affascinanti storie, a volte sfociate in forme d’arte più “convenzionali”, altre volte rimaste caparbiamente fedeli al loro spirito originario.
La prima sezione della mostra sarà animata da immagini e installazioni, che documenteranno l’opera di Zelle Asphaltkultur (nella foto in apertura), Moses & Taps™, BB’S, Fra32 e Sauli Sirviö, descrivendo gli esordi della loro arte, effimera per antonomasia. La seconda sezione, invece, raccoglierà i lavori di Francesco Barbieri, Egs e PAL Crew, rappresentati da Cony, Horfee, Saeio, provenienti da collezioni pubbliche e private, e opere realizzate per la Palazzina dei Giardini da Olivier Kosta-Thefaine e da Matteo Ceretto Castigliano / CT.