Al Palais de Tokyo di Parigi, nuova "incursione" dell'acclamato scrittore, saggista, poeta, regista e sceneggiatore francese nell'universo dell'arte visiva. Fino all'11 settembre prossimo, la personale 'Rester vivant' conduce i visitatori all'interno delle ossessioni dell'autore de 'Le particelle elementari'.
“Non una mostra ‘su’ Michel Houellebecq, ma un’esposizione ‘di’ Michel Houellebecq“: sono queste le parole con le quali il Palais de Tokyo di Parigi introduce Rester vivant, appuntamento espositivo che per tutta l’estate fa di nuovo indossare a Houellebecq i panni dell’artista visivo. Dopo l’esordio a Manifesta 11 – nella cui cornice lo scrittore, tra le figure di punta del panorama intellettuale francese contemporaneo, aveva firmato due interventi su sollecitazione del curatore Christian Jankowsky – è la volta di una personale nella cornice della prestigiosa – e ambitissima – istituzione parigina.
Coordinata da Jean de Loisy, Rester vivant si presenta come una sorta di “scenario” per favorire l’immersione dei visitatori nelle ossessioni del celebre poeta, saggista, romanziere e regista. In un percorso che si muove sul confine tra realtà e finzione, a contendersi il ruolo di primo piano sono la parola e la fotografia, rivelando una passione dello scrittore per l’universo delle immagini.
In mostra sono presenti anche composizioni sonore, installazioni e video, opera dello stesso Houellebecq e di alcuni artisti ospiti, come Combas, Raphael Sohier, Renaud Marchand e Maurice Renoma: per un’immersione, profonda e inedita, nella mente di una delle personalità più affascinanti e prolifiche della nostra epoca.
[Immagine in apertura: Michel Houellebecq, Rester vivant, exhibition view, Palais de Tokyo – Parigi. Photo by André Morin]