Opera dell'architetto canadese Jean Verville, Fahouse è un'abitazione che dà un'interpretazione contemporanea alle forme archetipiche dell'architettura, permettendo all'edificio di armonizzarsi nel paesaggio naturale. Con risultati sorprendenti anche negli spazi interni.
Concepita con la piena collaborazione e complicità della committenza – una coppia di giovani professionisti, con due figli – Fahouse, nella regione canadese dei Cantons de l’Est, è uno dei lavori più recenti portati a termine dall’architetto Jean Verville e dal suo team. Ubicato nel silenzio e nel verde di un’incontaminata foresta, l’edificio è composto di due grandi volumi triangolari, raccordati tra loro: il primo destinato ai bambini, l’altro ai genitori.
Verville reinterpreta l’archetipo dell’architettura domestica e le forme tradizionalmente riconducibili agli chalet di montagna, inserendo nella composizione innesti che ridefiniscono il concetto di limite con il paesaggio circostante.
Infatti, grazie a generose superfici vetrate e ad una serie di sorprendenti aperture interne, sviluppate in particolare attorno alla scala, Fahouse rivela una spazialità che favorisce sia l’immersione nell’ambiente esterno sia sensazioni di stupore all’interno.
Una casa, quindi, che accoglie in sé l’incanto del contesto naturalistico in cui è inserita, scegliendo materiali e finiture omogenei rispetto appunto all’esterno. Il progettista Verville, non nuovo a interventi di questo tipo, si muove lungo la linea di confine dell’architettura tradizionale; oltre all’esercizio della professione è attivo anche sul fronte della ricerca architettonica, con pubblicazioni scientifiche intraprese durante il dottorato presso l’Università del Québec, a Montréal.